Passa ai contenuti principali

Kate Jacobs, Le sorprese del venerdì sera: recensione

Buongiorno ragazze, oggi parliamo di romanzi con il lavoro a maglia sullo sfondo: continuiamo la serie delle amiche del venerdì sera con il secondo volume di Kate Jacobs intitolato Le soprese del venerdì sera

Kate Jacobs, Le sorprese del venerdì sera

Kate Jacobs, Le sorprese del venerdì sera, Piemme, Casale Monferrato 2009 (ripubblicato nel 2011)

Tit. orig.: Knit two

Genere: romanzo femminile

Categoria: maglia

Trama

Riprendiamo il filo del primo volume, Le amiche del venerdì sera di cui avevo già parlato qui: Georgia Walker, proprietaria del negozio di filati più trendy di New York e fondatrice del Club del venerdì sera che riunisce un gruppo di donne che lavorano a maglia, non c'è più, se l'è portata via la malattia. Tuttavia permane molto forte il suo ricordo, quasi una presenza costante nel cuore e nella vita di tutte le amiche che portano avanti l'attività del negozio e si stringono forte attorno alla figlia ormai adolescente che deve affrontare la vita senza la mamma.

Qualcuna di loro farà carriera, qualche altra creerà una famiglia, altre ancora cercheranno la loro strada. La vita continua, ed è sempre più difficile, ma l'esempio di Georgia ha lasciato una traccia speciale. Cosa farà la figlia Dakota? Continuerà a lavorare a maglia? Diventerà uno chef o un architetto come il padre? E l'amica Catherine? Ritroverà l'amore? E Anita si sposerà?

Commento

Non si può leggere questo libro senza aver letto il primo, non si capirebbe nulla. Inoltre non ci si appassionerebbe alle storie non sapendo come sono iniziate, anche perchè qui c'è molta meno maglia e, onestamente, non succede granchè, non è proprio all'altezza del primo volume. Ma forse è voluto dall'autrice, è come se volesse mostrare lo smarrimento delle persone quando qualcuno non c'è più, la voglia di riaverlo ancora, che tutto torni come prima. Ci vuole tempo per raccogliere i pezzi e tornare alla vita e, soprattutto, scegliere come si vuole vivere.
 
Una critica che devo muovere è che non tutte le storie sono credibili, non vorrei spoilerare ma la coincidenza che fa trovare la sorella dispersa di Anita è proprio estrema, vabbè che esistono i 6 gradi di separazione, ma girare il mondo e poi trovarla proprio nella vigna italiana dove sono in vacanza mi pare un po' troppo tirata.  

Poi ci sono dei tratti noiosi e questo mi ha fatto pensare: per lunghi periodi nelle vite delle protagoniste non succede niente, ma come nelle nostre, del resto, eppure leggerle ci annoia.

Needlework Fiction Books

La maggior parte della storia non è più ambientata in negozio, anzi, diventa quasi una presenza ingombrante, sia nella vita di Dakota, che non ne vuole sapere di portare avanti l'attività della mamma, che in quella delle altre, che sono impegnate in altre cose e non hanno tempo per sferruzzare. Francamente mi è mancato ritrovare un po' la magia del primo volume, ma so che ne ha scritto un altro (che non è ancora stato tradotto), quindi spero che torni sui suoi passi. Effettivamente il finale è aperto, non si sa che fine farà il negozio, spero che lo salvino.

Note

Come ho già accennato, è impossibile capire qualcosa se non leggete il primo volume, quindi andate in ordine.
Lo potete trovare nella vostra biblioteca o in qualche libreria dell'usato, non è più in vendita. Questo mi fa pensare che il terzo volume non verrà mai tradotto.

Commenti

  1. Grazie per i consigli Irene, e hai ragione: non abbiamo vite piene di colpi di scena come nei film, e se non li troviamo un pò almeno nei libri allora diventa un pò noioso leggere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, spero che il terzo volume risollevi il tutto

      Elimina
  2. Anonimo4.5.22

    Non l’ho letto proprio perché mi avevano detto che non era all’altezza del primo, che mi era molto piaciuto. La tua recensione mi fa capire che ho fatto bene. Sono Dolcezze, camuffata da Anonimo visto che Blogger da cellulare è impazzito 😡

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ultimamente Blogger fa casotto, ha anche cambiato il form per i commenti e spesso non funziona :(

      Elimina
  3. Ciao! Mi hai decisamente incuriosita ed ho messo i due libri in lista. Di sicuro il primo lo leggerò. Grazie per le recensioni :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Preparati Barbara perchè ti verrà voglia di lavorare a maglia :)

      Elimina
  4. Che dici, potrebbe essere un libro, anzi due, da leggere sotto l'ombrellone? Non lavoro a maglia, ma mi salvo comunque il titolo. Buona giornata ♥

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, forse sì, vedi se ti piace il primo

      Elimina
  5. Anonimo6.5.22

    Ho letto il primo e mi è piaciuto, prima o poi proverò a leggere anche il secondo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anonimo6.5.22

      Il commento sopra è mio, sono Angela di allo scoccare della mezzanotte, non capisco perché lo pubblichi anonimo

      Elimina
    2. Credo sia un problema di browser, se uso firefox non mi fa commentare, con chrome sì, non so come altro fare Angela, da quando hanno cambiato i commenti non funziona mai :(

      Elimina
  6. Anonimo9.5.22

    In effetti ho scaricato chrome vediamo se riesco a pubblicare un commento

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Come fare fiocchi perfetti: tutorial per abbellire un ornamento

A grande richiesta oggi vi insegno a fare dei finti fiocchi perfetti (finti perché in realtà non si annodano), utili per rifinire i nostri ornamenti ricamati, presto e bene. Ovviamente i metodi sono moltissimi, questo è il mio, ma in futuro ne possiamo vedere altri. Pronte? Prendiamo il nostro ornamento che abbiamo già preparato con il nastrino per appenderlo: in questo caso io ho fatto un ornamento per l’albero di Natale, ma va bene qualsiasi altro tipo. Teniamo sottomano: un ago già infilato con una gugliata non molto lunga in tono con la nostra stoffina e annodiamo l'estremità, in modo che sia già pronto (ci servono le mani bene libere);  un paio di forbici ben affilate;  due tipi di nastro (io scelgo sempre un'organza sintetica perché costa poco ed è brillantissima, e un nastrino di raso identico a quello che ho usato per fare l’appendino) che possono essere dello stesso colore, ovvero tono su tono, o di colore diverso che si abbini con il nostro ric

Punto croce: a quanti fili si ricama?

Ciao ragazze, oggi parliamo di filati e cerchiamo di rispondere a una domanda piuttosto frequente: quanti fili dobbiamo usare per le nostre amate crocette? Parliamo ovviamente del filato più comune, ovvero delle matassine di cotone mouliné che, solitamente, sono vendute in unità di 8 metri a 6 capi. Proviamo a fare chiarezza. Molti disegnatori hanno ormai l’abitudine di aggiungere una legenda ai loro schemi con indicato le dimensioni del ricamo sui vari tipi di tela, la quantità di matassine per colore e, appunto, il numero dei capi da usare. Ma non sempre siamo così fortunate. Allora, come facciamo? Posto che dipende dal tipo di tela che usiamo e dall’ effetto di copertura che vogliamo ottenere, per il punto croce non è un aspetto secondario, la nostra scelta fa una grande differenza! Generalmente: 1 capo dona poca copertura e può essere usato per i dettagli meno pieni come il cielo sullo sfondo; 2 capi donano una migliore copertura, è la quantità usata

Tele da ricamo: aida e count

Torniamo alla nostra rubrica sulle tele da ricamo. La volta scorsa abbiamo parlato della composizione delle varie declinazioni della tela aida . Oggi torniamo sull'aida ma cerchiamo di imparare le sue misure: cosa sono i count, come si calcolano, come si calcola la dimensione di uno schema, quanti fili dobbiamo usare. Procediamo con ordine. Le misure Quando andiamo in negozio a comprare la tela aida, ci viene chiesto a quanti count, a quanti fori o a quanti quadretti la vogliamo. Noi italiani parliamo di quadretti , nei paesi anglosassoni usano i count che non corrispondono, eh? Attenzione: una tela 20 count non significa che ha 20 quadretti in 10 cm. Vediamo di essere più chiari. Cosa sono i count I paesi anglosassoni hanno, come unità di misura, il pollice (inch) che corrisponde a 2,54 cm (arrotondiamo a 2,5). Con count , si intende il numero di quadretti di tela che ci stanno in un pollice (quindi in 2,5 cm). É un po' complicato per noi che non siamo abituati

Come rifinire il retro di un ricamo su telaio: tutorial

Ciao ragazze, eccoci a un nuovo tutorial! Oggi vi mostrerò come ho rifinito il retro del mio ricamo con la lumaca montato su telaio e vi darò qualche consiglio per cucirlo facilmente senza tanti pensieri (è a prova di imbranate, ci sono riuscita io!). Ta daaaaa, questo è il risultato che otterremo: il retro del telaio bello coperto, ben cucito e perfino firmato! Vediamo passo passo come fare. Innanzi tutto, prima di montare il nostro ricamo, prendiamo del feltro o del pannolenci (io ho usato quest'ultimo perchè più morbido e facile da cucire) e, utilizzando il cerchio interno del telaio (quello più piccolo per intenderci) tracciamo con la matita la misura. Se volete potete usare anche un compasso, l'importante è che facciate la misura perfetta. Ora, montiamo il nostro ricamino sul telaio, tenendo ben tesa la tela e centrandolo con cura. Giriamolo (non guardate il mio retro!! Lo so che è un casotto, ma quando va coperto non faccio attenzione, ricamo e b

Canovaccio Natale Joan Elliott

Da qualche tempo Casa Cenina ha iniziato una produzione interna di ricamabili con la collaborazione della Tessitura artistica Chierese e, di volta in volta, vari disegnatori. Quando è uscita la linea natalizia firmata da Joan Elliott ho acquistato subito questo canovaccio scegliendo un verde oliva che esula dai soliti colori verde o rosso, ma è di un'eleganza squisita. É arrivato con lo schema della Elliott che riprende i disegni del tessuto, tante piccole sfumature che hanno creato un gioiello. Pronto da regalare! Asciugapiatti Natale Joan Elliott verde chiaro con schema allegato Filati - DMC Mouliné