Il ricamo è terapeutico ? Per noi appassionate la risposta è scontata: naturalmente sì ! Concentrarsi su un lavoro, farsi completamente assorbire dall’ago e dal filo, allevia cattivi pensieri, tumulti interiori, ferite del corpo e dell’anima. Parliamone. Questo post trae origine da un articolo di Clare Hunter , autrice di Threads of Life. A History of the World Through the Eye of a Needle [ qui su Amazon, qui su BookDepository]: penso che il libro lo comprerò, nonostante le recensioni non molto positive, pare che pecchi un pochino di superficialità, magari aspetto che sia scontato. Clare racconta come a casa sua, nella Glasgow del dopoguerra, la macchina da cucire, le scatole di bottoni, il cestino da lavoro, fossero il simbolo del tepore e della sicurezza della famiglia . Il suo primo colpo di fulmine è stato entrare in una merceria per scegliere tele di lino, aghi, fili e forbicine: quel piccolo tesoro era il primo lusso tutto suo , una cosa bella che le apparteneva.