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La tecnica del pomodoro applicata al ricamo: si può?

Avete mai sentito parlare della tecnica del pomodoro? Tra studenti e impiegati ha avuto molto successo. Si tratta di una tecnica che permette di concentrarsi meglio ed essere più efficaci e produttivi. Che ne dite, possiamo applicarla al ricamo? Vediamo.


Piccola premessa: posto che il ricamo come passione dovrebbe essere un piacere, questo post è indicato per le persone che lo fanno di mestiere e quindi hanno a che fare con stress e tempi contingentati, oppure per quelle persone che sono convinte di non aver tempo o si rammaricano di essere lente e di non riuscire a finire neanche un lavoro. Un po’ per tutti, quindi, con le dovute differenze e cautele.

Ah, è una tecnica che possiamo applicare a qualsiasi cosa, quindi, anche se sembra non riguardarvi, proseguite lo stesso nella lettura, potrebbe esservi utile.

La tecnica del pomodoro

Ne avevo sentito parlare via web, ma ho approfondito la cosa grazie ad un libro di Francesco Cirillo trovato in biblioteca. Il metodo, infatti, è stato inventato proprio da Cirillo che, durante gli studi universitari, faceva fatica a portare a termine i programmi per gli esami: qual era il problema? Fondamentalmente la gestione del tempo per essere più efficienti ed organizzati, la concentrazione, la guerra alle distrazioni (vi dice qualcosa? A me molto).

Grazie a questo metodo, Cirillo non solo si è laureato, ma ne ha fatto un lavoro diventando proprio un esperto in miglioramento dei processi produttivi.

Nonostante sia qualcosa di molto semplice, funziona perché:
  • allevia l’ansia e con meno ansia siamo più efficienti
  • migliora la concentrazione
  • stimola motivazione e costanza
  • sprona a raggiungere gli obiettivi
  • ottimizza il lavoro
  • rafforza la determinazione ad applicarsi per svolgere lavori complessi (quando una cosa è lunga e difficile, non abbiamo voglia di iniziarla).
Ora ve la racconto così com’è, le sue regole e come si svolge, vi sembrerà molto rigida, vi passerà la voglia di leggere, ma andate avanti, perché l’importante è capire le basi e adattarle alla nostra vita, senza frustrazioni e obblighi, in fondo possiamo prendere il meglio senza seguire pedissequamente, per il nostro hobby funziona lo stesso (magari inconsciamente la stiamo già applicando).

Occorre:
  1. un timer da cucina (vi ricordate il timer fatto a pomodoro? É da qui che prende il nome la tecnica, Cirillo usava quello)
  2. un foglio su cui scrivere tutte le attività da fare (intitolato “magazzino di attività” in pratica è la semplice to do list)
  3. un foglio su cui scrivere le attività da fare nella giornata, incluse quelle impreviste e urgenti (intitolato “da fare oggi”)
  4. un foglio per le registrazioni.
Se volete questi fogli sono pronti da scaricare sul sito di Cirillo qui.

All’inizio della giornata dal foglio “Magazzino di attività” si scelgono le cose da svolgere e si riportano nel foglio “Da fare oggi”, in ordine di fattibilità o di urgenza. Si parte dalla prima e si imposta il timer per 25 minuti. Durante questo tempo si lavora concentrati solo su quello che si sta facendo, senza distrazioni. Quando il timer suona, ci si concede una pausa di 3 o 5 minuti, una vera pausa: si possono fare due passi, bere un bicchier d’acqua, senza pensare a quello che si sta facendo per ossigenare il cervello (non sembra, ma ne ha davvero bisogno).
Al termine della pausa si imposta un altro timer di 25 minuti e così via fino al completamento dell’attività o dell’obiettivo.

Ogni 4 pomodori consecutivi si fa una pausa lunga dai 15 ai 30 minuti: si può guardare il telefono, prendersi un caffè, risposare, ecc. L’importante è fare cose semplici e rilassanti, altrimenti la mente non si riposa. E si procede così.

Sul foglio “Registrazioni” si possono annotare quanti pomodori sono serviti per ciascuna attività, o per raggiungere un obiettivo: può servire per statistica, per conoscere meglio i propri tempi di lavoro, o per vedere i miglioramenti: avremo così più coscienza dei nostri tempi e dell’impegno che è richiesto da un’azione.

Ogni attività che scriviamo sul foglio non dovrebbe essere fatta con più di 5 o 7 pomodori: se così fosse, sarebbe meglio suddividerla in attività più semplici, altrimenti non iniziamo mai!

Riflessioni

So già cosa state pensando, soprattutto voi mamme: non scriviamo liste ma in fondo questa cosa l’abbiamo sempre fatta. Vero? Io un pochino sì. Ad esempio, mi dico: in questa mezz’ora riordino o pulisco, poi ho un’ora per fare la spesa, poi cucino, poi devo preparare un articolo per il lavoro, eccetera eccetera. Ammettiamolo, noi donne siamo costrette ad essere organizzate per poter incastrare tutto ciò che abbiamo da fare, prepariamo delle liste mentali, veniamo interrotte da figli, telefonate, imprevisti di ogni genere.

Perciò questo metodo è un po’ la scoperta dell’acqua calda, no? In parte sì. Diciamo che la novità sta nell’impostazione mentale e, soprattutto, nelle sacrosante pause di cui il nostro cervello ha bisogno.

Quali sono, infatti, i vantaggi?
  • Definire e rispettare un orario aiuta a essere più concreti, concentrati, impegnati e a fare più cose.
  • Fare pause prefissate e stabilire un limite, definisce meglio il tempo libero, ci rasserena e ricarica le energie.

Possiamo applicare la tecnica del pomodoro al ricamo?

Premesso che la tecnica non va assolutamente applicata alle attività da svolgere nel tempo libero, perché le renderebbe programmate e finalizzate a un obiettivo (non sarebbe più tempo libero), possiamo prendere alcuni spunti.
  1. Se ci sembra di non avere mai tempo da dedicare a noi stesse e alle nostre tele, proviamo ad inserire nella nostra lista delle cose da fare del giorno (anche mentale), un quarto d’ora o mezz’ora, anche la sera davanti alla tv, tutto per noi, espressamente per ricamare. Pochi punti sono meglio di niente e, senza accorgercene, il lavoro prosegue costante.
  2. Inserire anche questa attività nelle cose da fare del giorno, è importante, perché è un momento dedicato tutto a noi, in giornate in cui, spesso, facciamo solo cose per gli altri.
  3. Se siamo tra le fortunate con tanto tempo da dedicare al ricamo, a volte siamo così concentrate ad andare avanti che non ci accorgiamo delle ore che passano, sempre chine nella stessa posizione, senza sgranchire braccia e gambe e questo fa molto male, ricordiamocelo! Ogni mezz’ora prendiamoci una pausa, non troppo lunga, magari di 5 o 10 minuti per fare due passi, bere dell’acqua (mi raccomando, bere fa bene), fare una foto al nostro lavoro in progressione da mettere poi sui social o sul blog. Che sia una pausetta eh? Se poi ci attacchiamo al telefono non ci stacchiamo più e non andiamo avanti con nulla.
  4. Sapete che ci sopravvalutiamo? Pensiamo di essere più veloci di come siamo in realtà. Darsi degli obiettivi e calcolare i tempi di esecuzione, aiuta ad essere più oggettive, a conoscere meglio noi stesse, a non rimanerci male se non riusciamo a finire in tempo qualcosa.
  5. Dividere il lavoro in tappe, soprattutto se si tratta di un lavorone enorme, un arazzo, un quadro con un milione di punti, ci sprona ad iniziarlo, ad intraprendere un’avventura che altrimenti ci sembrerebbe non fattibile, ad avere più fiducia nelle nostre capacità.

Conclusione

Come vedete, di ogni cosa possiamo prendere il meglio e adattarcela addosso come un vestito.

Sono sempre stata metodica negli studi e nel lavoro, col tempo, però, lo avrete constatato anche voi, non solo sono aumentate le cose da fare, ma anche le distrazioni! Mail e telefonate che arrivano continuamente, sguardo ai social, eventi interessanti da frequentare, il delirio. E a fine giornata ci sembra di aver girato come trottole senza però aver concluso nulla di concreto.
Soprattutto di non aver fatto nulla per noi stesse. Fosse anche una pausa per una passeggiata nei boschi, per ammirare il nostro giardino, o il lavoro iniziato che abbiamo nel cestino.

Se ci concentriamo meglio, forse, riusciamo a vivere più pienamente il presente e, soprattutto, noi stesse.
Proviamoci!


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Commenti

  1. Che post interessante !
    Si anch'io faccio la lista delle cose da fare in una giornata , ma la piccola pausa non l'ho mai considerata tra una faccenda e l'altra... faccio il letto pulisco il bagno poi i pavimenti stendo finita una cosa inizio subito con quella dopo ... cercherò di applicarla ai lavori domestici!!!
    Metto sempre anche il ricamo nella lista delle cose da fare giornaliere se posso ricamo nel pomeriggio se no dopo cena la sera lo prendo come un momento di relax e svago
    Buona giornata Irene un abbraccio 😘

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    1. Grazie! Eh, noi donne non ci prendiamo mai pause!

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  2. Io mi faccio una lista dei To Do, ma solo per i ricami/cucito che vorrei realizzare nell'anno...lista che si allunga spesso e che non riesco mai a rispettare completamente. Se devo essere sincera l'idea di un timer mi mette un pò d'ansia: già corro dalla mattina alla sera tra lavoro e casa, almeno il ricamo voglio godermelo in santa pace...la tecnica del pomodoro la lascio volentieri ad altri...ah!ah!ah!

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    1. Infatti Roberta, per le passioni non vale

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  3. Cara Irene, io sono quella che fa le liste della spesa e se le dimentica puntualmente a casa. Sono piuttosto ansiosa ed ora anche caotica ma ho la sensazione che una rigidità del genere...incrementerebbe la mia ansia. Però mi fido di quello che scrivi e suggerisci. Rileggerò il post con attenzione e concentrazione per capire meglio l'efficacia del metodo.
    Un abbraccio Susanna

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    1. Grazie Susanna, non si dovrebbe appliccare alle cose fatte per passione, ma possiamo prendere il meglio!

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  4. Ho da sempre un'agenda annuale dove annoto gli impegni della giornata, a distanza di tanti anni dovrei decidermi a buttarle e invece sono lì che occupano scaffali della libreria, ma d'altronde c'è descritta la vita quotidiana e quindi... Bel post.
    sinforosa

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  5. Io inizio sempre con un programma che spacca il secondo, ma poi vado a finire da un'altra parte (perdo più tempo a programmare che poi a fare), insomma inserisco nell'itinerario cose che ho tralasciato il giorno prima. Quando ricamo invece non ho un programma, lo faccio anche se ho solo un secondo libero, perchè ricamare mi rende felice...quindi questa tecnica del pomodoro non fa per me anche se credo che sarebbe utile-

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    1. Brava Marula, quando facciamo qualcosa che ci rende felici cerchiamo di esser libere e spensierate

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    2. Grazie Irene, dovrei chiederti un' informazione via e-mail, ma non riesco a farlo dal sito. Come posso fare ? Se vuoi contattarmi tu alla mia mail ricamarula@gmail .com ...poi io ti rispondo

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  6. Ciao Irene, sono anche io una metodica e minuziosa organizzatrice con agenda sempre alla portata per inserire cose da fare etc. ma sul fronte ricamo sono indisciplinata e disorganizzata, non avrei mai pensato che questa tecnica potesse servirmi e spronarmi a fare meglio grazie per il suggerimento

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    1. Grazie Angela, non sembra affatto che tu sia disordinata nel ricamo, anzi!

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    2. Nel senso che non seguo alcuna scaletta, non finisco prima un ricamo e poi ne iniziò un altro anzi mi faccio prendere dall’ entusiasmo

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  7. questa tecnica mi incuriosisce molto , e mi piacerebbe poterla mettere in pratica , soprattutto per quanto riguarda le attività quotidiane . Ci proverò, anche se devo ammettere che già un po' di mio sono così "metodica", un po' per tutto.
    Per il ricamo invece lo vedo un pochino meno appropiato questo metodo, ma non impossibile da applicare.
    Ecco, sulle pause io devo ancora lavorarci su un po', quindi farò tesoro del piccolo consiglio che ne scaturisce da questo post ! grazie …
    un abbraccio Luly

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  8. Ciao Irene,
    grazie per tutte le info che ci dai sempre e che sono molto utili. Ho ordinato il libro per mio figlio che è agli studi e sicuramente può essere utile non solo a lui ma anche al resto della famiglia heheheh. Un abbraccio e a presto.... mi sto riprendendo dalla seconda ondata di raffreddore!!! Che noiaaaaa

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