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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Il ricamo ai tempi del COVID-19: un'indispensabile terapia

Non sono la prima a scriverne e, vi confesso, non volevo nemmeno farlo, ho odiato questo virus fin dall’inizio, benché non pensassi ci potesse portare a questo isolamento e cambiamento di vita (senza parlare dei lutti, ha toccato anche la mia famiglia, purtroppo). Non volevo parlarne per non dargli spazio sul blog, il mio angolo di bellezza. Tuttavia lo farò, perché la passione e l’amore vincono su tutto, anche su questo orrore. Inutile che descriva cosa sia questo coronavirus, ha invaso il mondo e tutte noi. All’inizio pensavo fosse una cosa lontana, confinata all’oriente e, anche quando ci sono stati i primi malati italiani, lo consideravo un’influenza e continuavo ad andare al lavoro come niente fosse. Mi sono resa conto della gravità quando al mattino in treno tutti hanno iniziato a indossare mascherine e a prendere distanze. Inconsciamente, istintivamente, lo facevo anch’io: se qualcuno si avvicinava, facevo un passo indietro. E poi tutto è precipitato: l’aumento dei

Portaoggetti per divano Io resto a casa: tutorial

Care ragazze, questa idea è nata dopo aver ricamato il free Io resto a casa che Madame Chantilly ci ha offerto sul suo gruppo Facebook per passare il tempo durante l’isolamento per il Covid-19. Lo pubblico ora, ma l’ho confezionato nel periodo in cui i negozi erano chiusi e non volevo ordinare online per non far muovere i corrieri per generi che non erano di prima necessità. L’ho fatto con le poche cose che avevo in casa, facendo di necessità virtù, perciò voi prendete lo spunto ma fatelo molto meglio, okay?   Occorrente: un vostro ricamo per fare la tasca; stoffa di un colore che si abbini al ricamo per il pannello e per un’altra tasca della stessa dimensione del ricamo (in alternativa potete usare due ricami della stessa misura, tinte e tela); se non volete farlo con la stoffa e lo volete più consistente, potete usare del pannolenci; nastro sbieco, o passamaneria (io ho usato il pizzo, unica cosa che avevo, ma per fare un lavoro di fino occorre qualcosa che stia sul

Monica Ferris, Crewel World: recensione

Buongiorno care ragazze del martedì, oggi post letterario! Senza dimenticare il ricamo: mai come questo libro infatti, che mi è stato consigliato proprio da voi, lega insieme le due passioni, ago e lettura. Si tratta di un avvincente giallo ambientato in una merceria, per questo è entrato nella mia bibliografia dei Needlework Fiction Books . Monica Ferris, Crewel World, Berkley Prime Crime, New York 1999 (Needlecraft Mystery; 1) Genere: giallo soft, Cozy Mystery Categoria: ricamo, maglia Trama Dal titolo e dai dati bibliografici avrete capito che questo libro è in lingua inglese, non è stato tradotto in italiano e dubito che mai lo sarà, nonostante io creda che potrebbe avere un largo successo tra noi (ricamo e lettura sono un binomio perfetto). Ma forse non così largo da investire i soldi nella traduzione e nella pubblicazione. Tuttavia, anche se avete una preparazione in inglese basica, senza cercare tutte le parole nel dizionario, riuscite a comprenderlo bene,

Anthea SAL di Faby Reilly: tappa 3!

Bentrovate ragazze, spero stiate tutte bene e così i vostri cari. Questi giorni strani e duri ci hanno provate tutte e, sebbene noi ricamine possediamo una marcia in più e non ci lasciamo abbattere, perché ci basta prendere l’ago in mano per tornare serene, beh, sono stati difficili comunque. Una piccola cosa positiva riguardante il ricamo (lo dico con tatto e delicatezza, è un’inezia), è che sono alla pari con il SAL di Faby Reilly cui mi ero iscritta: questa è la tappa di marzo. Allora, di questi giorni di isolamento e angoscia non volevo scriverne sul blog, perché non vorrei rileggerli fra qualche anno, vorrei proprio dimenticarli, cancellarli. Tuttavia ho fatto qualche riflessione e ho pensato che, se riesco a metterle per iscritto, potrebbe venirne fuori un post. E magari parlarne aiuta. Ci penserò. Intanto ho ripensato al blog e ai social: con l’intensificarsi del lavoro e della mia vita, li avevo un po’ lasciati andare per conto loro. Ho cercato di essere costante,