Buongiorno ragazze, oggi pubblico ancora qualche foto della ghirlanda della foresta, non manca molto, poi inizierò un progetto nuovo. A seguire una riflessione sul "ricamo sostenibile" prendendo spunto dalla filosofia della moda sostenibile.
Poche crocette che stanno rimpolpando l'ultimo animaletto che mi manca: il coniglio. Ha tante sfumature di bianco e di crema, sembra facile ma non lo è affatto, quindi sono lenta. Manca poi lo sfondo per unirsi al fiocco e il punto scritto.
Forest animals wreath di MiyaStitch in vendita su EtsyLino Belfast Zweigart 32 count (13 fili) color bianco opalescenteFili e Filati DMC Mouliné
Ricamo sostenibile: una scommessa per gli acquisti
Da qualche mese, sui giornali e sui media, gira una notizia e un concetto: la moda è diventata insostenibile per l'ambiente, se vogliamo avere un futuro, dobbiamo renderla sostenibile.
Il benessere, le maggiori possibilità economiche e l'abbassamento dei prezzi (e della qualità) dell'abbigliamento, ci hanno fatto abituare a comprare compulsivamente e a riempire guardaroba già pieni di cose che non indossiamo, con grossi contraccolpi sull'ambiente che viene sfruttato per produrre ed è saturo di cose da smaltire.
Il concetto di comprare meno e comprare meglio è vecchio come il mondo, ma la sfida lanciata per il 2024 è quella di non comprare più di 5 capi l'anno (escludendo biancheria intima, calzini, mutande, eccetera).
Sembrano pochi invece è una cosa fattibilissima e, aggiungo, che ad ogni capo nuovo introdotto nell'armadio, ne deve sparire uno vecchio non usato (non occorre necessariamente buttare via, si può anche donare o vendere).
Foto di Edward Howell su Unsplash |
Pensavo ai nostri consueti propositi di inizio anno, ad esempio, di terminare UFO nel cassetto, sfoltire le scorte, non acquistare più del dovuto.
Il nostro guaio/vantaggio, è stato il poter acquistare online: come facevamo prima? Andavamo in merceria, al mercato rionale, alle fiere di settore. Erano acquisti occasionali e limitati, difficilmente riempivamo gli armadi. Ora tutto è disponibile. Non solo, le vetrine online ci fanno desiderare di ricamare, ci convincono ad acquistare perchè sicuramente un giorno lo faremo.
In più ci sono i programmi mensili o le mistery box, i SAL, tutto ci tenta e noi accumuliamo.
Anche tra di noi c'è il trend di acquistare meno e meglio, ci siamo accorte di avere più schemi e tele che cibo in dispensa. Però, forse, possiamo fare di più e imporci una sfida simile a quella della moda.
Innanzi tutto, se siamo coscienti di avere troppe cose, possiamo fare una cernita: tenere solo gli schemi che ci piacciono ancora (anche questi passano di moda) e che sicuramente faremo, le tele che useremo. Il resto possiamo pensare di regalarlo ad altre amiche che lo desiderano, alle associazioni che ne hanno bisogno, alle case di riposo, oppure possiamo provare a venderlo nei mercati dell'usato o online.
Una volta che abbiamo fatto ordine nel nostro atelier, lo facciamo anche tra gli UFO e cerchiamo di fare una tabella di marcia per terminarli.
Fatto anche questo, dobbiamo fermarci a pensare a quanto ricamiamo, più o meno, all'anno. I materiali li ordiniamo online oppure li troviamo nel circondario e quindi possiamo osare di avere solo lo stretto necessario e se manca qualcosa andare in merceria al volo?
Da qui possiamo creare la nostra scommessa, ovvero scegliere la quantità di scorte di tele e asciughini e schemi da tenere e decidere quanto aumentarla (o diminuirla). Chiaro che se, all'improvviso, esce un libro bellissimo issimo issimo e non era previsto lo prendiamo, ma magari rinunciamo ad altro.
E sempre con un occhio alla qualità, perchè anche i nostri materiali, se ne facciamo cattivo uso o li buttiamo, inquinano l'ambiente.
Quello che risparmiamo possiamo reinvestirlo in attrezzatura se ci serve (un nuovo paio di forbici? Un telaio? Una lampada?), oppure in qualcosa solo per noi, per coccolarci un pochino.
Io da tempo mi sono obbligata a non comprare più tele e ricamabili di quelli che ci stanno in una scatola nell'armadio. Prendo un paio di riviste all'anno, se sono digitali meglio. Faccio uno o al massimo due ordini online. I filati li compro al mercato. Posso migliorare, chiaramente.
La mia scommessa sarà quella di non comprare sull'onda dell'entuasiasmo, ma di imparare a valutare e, forse, le 5 cose all'anno (eccetto i filati), potrebbero essere perfette anche per noi, che ne dite?
Dico che sei meravigliosa ed è sempre un piacere leggere i Tuoi post il martedì! E la ghirlanda è SPLENDIDA!!!🤩
RispondiEliminaFrancy
Grazie Francy, manca poco!
EliminaCiao Irene sei in dirittura di arrivo con la ghirlanda, sempre più bella, brava👏. Penso anche io che comprare meno ma bene sia la cosa migliore. Un saluto e buon ricamo.
RispondiEliminaGrazie mille Anna!
EliminaCiao Irene, ormai manca poco alla fine. Non vedo l'ora di vedere il lavoro terminato.
RispondiEliminaGrazie alle app mi capita di acquistare e vendere capi usati. In passato ho anche scambiato libri.
Un saluto e buona settimana 😘
Ecco, un'ottima cosa! Grazie Fra
EliminaJust beautiful , I love this design so pretty.
RispondiEliminaYes I like to buy different and better cloths , but I keep them a long time , I have a dress that's 20 years old and is in stile again. My hubby thought it was new Ha,
I do give allot to charity too. Hugs June.
:)) Thank you June
EliminaBellissima la ghirlanda.. una volta finita sarà davvero un gioiellino. Io ho appena comprato tre paia di pantaloni dopo averne scartati sette (di cui un solo paio buttato perchè era ridotto davvero malissimo visto che lo avevo indossato per imbiancare!) ... per i vari hobby devo necessariamente mantenere quantità limitate di scorte vista la mancanza di spazio...però è rarissimo che qualcosa che compro non venga usato in un modo e nell'altro. Un abbraccio.
RispondiEliminaGrazie mille Barbara, io invece ho stoffe ferme da una decina d'anni...
EliminaOh, the little bunny is looking adorable, Irene! You are almost finished and I'll be so excited to see the final piece--it really is a lovely, lovely design. Have a wonderful day! ♥
RispondiEliminaThank you Carol ♥
EliminaCiao Irene, condivido pienamente tutto sulla sostenibilità, sicuramente vorrei eliminare qualcosa dalle mie scorte, regalarlo a mia sorella oppure scambiare con qualche ricamina a cui potrebbe interessare
RispondiEliminaBellissima la ghirlanda
Angela - allo scoccare della mezzanotte-
Grazie mille Angela!
EliminaCiao Irene, devo dire che ho un bel po di scorta tra tele, filati e schemi e quindi già da qualche anno compro solo il necessario, ovvero i fili che finiscono....l'anno scorso poi ho anche terminato tre ufo e mi sono ripromessa di finire anche gli altri prima di iniziare qualche cosa di nuovo ( a parte il regalo di mia sorella che ho iniziato da poco) spero di riuscire nell'impresa! Per quanto riguarda la tua ghirlanda, la adoro ed è sempre più bella oltre che quasi finita!!
RispondiEliminaGrazie mille Titti!
EliminaCara Irene, dai che sei in direttura di arrivo del tuo bellissimo ricamo! Solo guardando il riccio non mi capacito di come hai fatto a fare questa stupenda ghirlanda.
RispondiEliminaSono d’accordo con il tuo “less is more”. Io non solo non ho comprato 5 capi di abbigliamento quest’anno, ma a dire il vero non mi sono comprata nulla, e ho pure ripulito l’armadio togliendo tutto quello che non porto più e che tenevo lì perché ancora nuovo anche se non mi sta più. Tendo sempre a comprare cose non troppo modaiole, perché vadano bene sempre, ma è la misura che è un po’ cambiata. Anche per gli acquisti online di cose varie, abbiamo dovuto comprare molte cose per il suocero ma per noi ci siamo limitati all’indispensabile. Compro sull’e-commerce solo se costa veramente meno, altrimenti prediligo il negozio. Per il ricamo vado nel negozio Casa Cenina, dove in passato ho comprato anche direttamente di persona quando tornavo a casa nelle mie zone, ma abitando lontano approfitto del loro sito. Qui stanno chiudendo quasi tutte le mercerie, quella vicino casa ha chiuso e quelle poche rimaste aperte sono a circa 1 km e non tengono che solo alcuni colori della DMC e niente stoffe. Andai ad una di quelle fiere rinomate, che fanno una volta l’anno in alcune città italiane, ma sul ricamo.c’era solo uno stand con i fili DMC e basta: niente schemi, stoffe, aghi, forbici, niente di niente, solo maglieria, cucina, bigiotteria e cucito. Rimasi molto delusa visto che avevo pure pagato un prezzo del biglietto per entrare. Data la situazione, internet é per me una salvezza, anche se a me piaceva tanto andare alla mia merceria, a comprare tra nastri, bottoni, stoffe, fili, passamanerie, pizzi, gomitoli ecc…, . Quando un giorno la trovai chiusa per sempre ci rimasi molto male. Sono stata lì a chiedermi “e ora?” fissando la porta sbarrata per dieci minuti. Tra l’altro, su internet se non compri superando certe cifre paghi le spese di spedizione, e come posso fare se mi manca un colore? Mica posso pagare 6 euro di spedizione per una matassina! E allora comincia la caccia per mercerie e in questa enorme città alla fine 6 euro le pago di benzina se non ho la fortuna di trovare quel colore tra quelli venduti alle mercerie più vicine. Data la situazione, comprare poco é naturale. Certo, sul web si vedono tante di quelle cose bellissime!!! Io poi sono fissata con le forbicine da ricamo e ho una busta piena di stoffe. Ho anche un po’ di schemi da fare, per cui mi trattengo dal comprarne altri, visto che ricamo molto meno di prima. Gli schemi già fatti li ho dentro un inserto ad anelli, e sono proprio tanti. Tra i preferiti del web ho un mare di link di schemi e cose che mi comprerei, ma li tengo lì se mi voglio fare un regalo per qualche occasione speciale. 😉
Grazie Rossella! É proprio questo uno dei motivi che mi spinge a comprare di più di quello che serve, le spese di spedizione. Tuttavia una nostra amica ricamina che non c'è più mi ha fatto notare che sarebbe il prezzo della benzina, come dici tu, o dell'autobus, e quindi niente, ci tocca! Grazie mille per il tuo intervento!
EliminaBellissimo lavoro. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie Gabriella!
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