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I filati da ricamo invecchiano?

Ciao ragazze, oggi parliamo di un argomento che riguarda tutte, la terza età dei nostri fili da ricamo. La nonna vi ha lasciato una borsa di filati? L’amica ha cambiato hobby e vi ha dato i suoi che non usa più? Avete trovato un vecchio progetto che non avete finito e desiderate recuperare i materiali? Tra le vostre scorte avete delle matassine di quarant’anni fa ancora intonse? Vi è sorto il dubbio se il filato sia buono o se conviene buttare tutto? Vediamo qualche consiglio.


Il filato, a seconda della composizione, non è inerte, chiaramente invecchia, soprattutto in determinate condizioni:
  • ha preso luce e si è sbiadito?
  • ha preso umidità e si è gonfiato o ha formato delle muffe (emana cattivo odore)?
  • sono presenti degli insetti (farfalline, pesciolini d’argento, tarme, acari)?
  • è macchiato?
  • è impolverato?
  • si spezza?
I nostri ricami sono preziosi, non cerchiamo di utilizzare a tutti i costi il filato se vediamo che è rovinato, piuttosto sacrifichiamolo. Se è sbiadito, a meno che non vogliamo fare un ricamo vintage, non lo possiamo utilizzare. 

La stessa cosa vale per umidità e muffa, buttiamolo differenziandolo correttamente a seconda delle regole del nostro Comune. 

Di insetti poi non ne parliamo, sarà tutto mangiucchiato!

Per le macchie possiamo provare a lavarlo, ma se anche le macchie sono vetuste, o non vengono via, o hanno addirittura scolorito il filato con la loro acidità, via, buttare.

La polvere è il male minore, si può provare a lavarlo con acqua leggermente tiepida o fredda e sapone neutro, lasciarlo asciugare bene e dovrebbe tornare a posto. Se è filato tinto a mano, naturalmente, non dovrà essere lavato, o perderà il colore. Ecco, anche se non è tinto a mano potrebbe perdere il colore, quindi lavate una tinta per volta onde evitare incidenti.


Guardiamo anche la composizione e tendiamo il filato con le dita: se è fragile, secco e si spezza, va buttato, è inservibile. Se vi lascia una polvere biancastra sulle mani, potrebbe essere stato trattato con sostanze chimiche ormai degradate, si può provare a lavarlo come sopra ma non so il risultato. Se vi da allergie, forse contiene sostanze non adatte che ora non si usano più, buttatelo o usatelo per riempire cuscinetti o puntaspilli.

Se invece vedete che il filato è stato ben conservato e protetto, non ha odore, non ha macchie, utilizzatelo, ma fate attenzione che vi basti per il vostro progetto, perché magari l’azienda che l’ha prodotto non esiste più o potrebbe aver cambiato la formula, quindi non ne trovate uno uguale.

Almeno una volta l'anno, vi consiglio di guardare i vostri filati e di pulire bene le scatole o i cassetti dove li conservate, soprattutto in primavera quando c'è la schiusa delle uova degli insetti. Così evitiamo le brutte sorprese!

Se ti piace il mio post, condividilo, grazie!

Commenti

  1. Grazie mille Irene molto utile anche questo post, e importante sapere come comportarci con i nostri vecchi filati .
    Che progetti ricamo si hai in questo periodo?
    Io sono un po' ferma devo riprendere!

    RispondiElimina
  2. Very interesting post ,thank you.

    RispondiElimina
  3. Ho alcuni filati un po’ datati, però li ho sempre conservati in un sacchettino... certo se non riesco ad utilizzarli dovrò buttarli ma spero che prima o dopo li utilizzerò

    RispondiElimina
  4. Grazie per le tue informazioni, sempre utili e interessanti

    RispondiElimina
  5. Grazie per le informazioni proprio pochi giorni fa ho trovato una scatola con vecchi fili da cucire che non sapevo se tenere o buttare

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  6. Sai che proprio non ci avevo mai pensato al fatto che il filato potesse invecchiare?
    Grazie infinite per questo tuo utilissimo post.

    RispondiElimina

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