Ciao ragazze, oggi parliamo di libri! Ho letto il primo volume della serie della Villa delle stoffe di Anne Jacobs e, visto che parla di tessuti e cucito, l'ho inserito nella bibliografia dei Needlework fiction Books.
Anne Jacobs, La Villa delle stoffe, Giunti, Firenze 2018.
Tit. orig.: Die Tuchvilla
Tit. orig.: Die Tuchvilla
Genere: romanzo prevalentemente rosa, con sfondo storico e un lieve tocco di giallo
Categoria: cucito
Trama
Augsburg, 1913. La piccola Marie, dopo aver passato l’infanzia in un orfanotrofio e aver lavorato per qualche tempo in fabbrica, appena maggiorenne viene assunta come sguattera alla cosiddetta Villa delle Stoffe, residenza della ricchissima famiglia Melzer, proprietaria di una delle più grandi aziende di tessuti della Germania. Non avrà vita facile, i domestici non la vedono di buon occhio: è bella, intelligente, ha un portamento regale. Così invidiata e maltrattata, che medita di scappare. Ma c’è un segreto: non è arrivata lì per caso, è stato il capostipite della famiglia a volerla, forse per pagare un debito del passato?
Marie inizia a indagare, a cercare di capire chi fossero i suoi genitori, che legame avessero con i Melzer. Si mette nei guai, ma l’amicizia con una delle figlie, la bella Katharina, e l’amore nascosto per il fratello, Paul, la porteranno a scoprire il suo passato e a riscattarsi.
Commento
A leggere la trama avrete già capito che ci troviamo di fronte a una novella Cenerentola: la piccola lavapiatti che diventa una signora grazie alla sua avvenenza e intelligenza. Sembra un po’ scontato, ma a noi piccole romantiche lettrici piace sempre sognare.
Bella la parte di ricerca del passato e il fatto che la protagonista sia una ragazza moderna, assennata e modesta. C'è un però.
Il romanzo è ben scritto, fluido, scorrevole, ciò che racconta non è così originale (chi legge molto ci troverà citazioni da altri libri) ma tutto sommato piacevole. Il però è che non ci si appassiona alla protagonista, non ci si immedesima, non si prova nemmeno un po' di simpatia. E questo è vitale per entrare nelle vicende.
Anche lo sfondo storico, le fabbriche, gli scioperi, la distanza tra signori e domestici, le gravidanze nascoste e insabbiate, gli intrighi, è tutto molto blando. Forse occorrerebbe maggiore incisività.
Il romanzo è ben scritto, fluido, scorrevole, ciò che racconta non è così originale (chi legge molto ci troverà citazioni da altri libri) ma tutto sommato piacevole. Il però è che non ci si appassiona alla protagonista, non ci si immedesima, non si prova nemmeno un po' di simpatia. E questo è vitale per entrare nelle vicende.
Anche lo sfondo storico, le fabbriche, gli scioperi, la distanza tra signori e domestici, le gravidanze nascoste e insabbiate, gli intrighi, è tutto molto blando. Forse occorrerebbe maggiore incisività.
Needlework Fiction Books
L’ho inserito in bibliografia perché Marie impara a fare la sarta in fabbrica e poi, quando arriva dai Melzer, sfrutta le sue conoscenze per disegnare e cucire abiti ed ornare cappelli. L’azienda della famiglia, inoltre, produce tessuti.
Avrei preferito maggiore descrizione della parte riservata alla preparazione dei vestiti, mi piace quando viene raccontata la moda del tempo ma, tutto sommato, i tessuti sono sempre sullo sfondo.
Note
Il volume è il primo di una serie, il finale, infatti resta aperto. Continua con:
- Le ragazze della Villa delle stoffe
- L’eredità della Villa delle stoffe
Che leggerò prossimamente, voglio darle un'altra chance.
Consigliato a chi ama le storie rosa e crede nei lieto fine nonostante tutti gli ostacoli.
Lo potete trovare nelle biblioteche, nelle librerie locali o in quelle online. Se lo acquistate, compratelo nelle librerie vicino a voi. #shoplocal
Grazie per la recensione, anch'io sono molto attratta da libri che hanno inserito nel titolo cose che riguardano il ricamo il cucito oppure il cibo 😊.
RispondiEliminaMolto utile questa tua rubrica per aver spunti su libri da leggere
Un libro che mi sembra davvero interessante, prendo nota. Grazie e buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa
Love historical fiction and with sewing? Great combo! Thanks for the review.
RispondiEliminaLo inserisco nella lista dei libri da acquistare e ti segnalo, se non gia fatto da qualcun altro il libro della Caboni Cristina "La stanza della tessitrice"
RispondiEliminaGrazie cara Irene, un grande abbraccio.
RispondiEliminaSusanna
Grazie per la recensione. Anch'io lo inserirò nella lista dei libri da leggere.
RispondiEliminaSe posso, ti segnalo, nel caso ancora non lo conoscessi, un altro libro: "Dodici fili d'oro" di Aliske Webb e L. Morpurgo: l'ho letto parecchi anni fa e mi ha particolarmente colpito per la storia narrata e per le lezioni di vita impartite sotto forma di "regole" di cucito.
Ciao! Buona giornata!
Non so già non mi convinceva quando ho letto la quarta di coperta ora... non saprei comunque grazie per la tua recensione
RispondiEliminaCiao Irene, grazie per la recensione, ma non credo lo leggerò, troppo cenerentola come hai detto tu e a me personalmente le storie rosa piacciono proprio poco...
RispondiEliminaCiao Irene, ho letto per i ciechi il secondo libro Le ragazze della villa delle stoffe e come dici tu non è che parla nei dettagli sul cucito o quant’altro. Non ti svelo di più: ti dico che mi è piaciuto molto. Sembra vivere tutte le vicende e le descrizioni di fanno addentrare nelle situazioni. Dovrò leggere anche l’ultimo che è uscito. Non vedo l’ora, ma prima devo finire quello che ho iniziato. Buona settimana ��
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RispondiEliminaCiao sono felicissima che tu sia felice di esserti iscritta ad IG io fino a che ho potuto ho osservato da fuori e vedevo tante idee e spunti, lavori a punto croce di ogni tipo devo ancora un po' abituarmi qui è più semplice forse ricevere consigli e suggerimenti lì e tutto un po' più freddo.
Non so se hai notato com'è diverso il genere di ricamo nelle varie parti del mondo intendo la scelta dello stile tipologia genere di ricamo.
Il Sal non è proprio il mio genere ma sempre su IG ho visto vari tipi di tessuti e filati messi insieme che un po' me lo hanno fatto piacere ...e pensavo di utilizzarlo come sal smaltimento filati anchor tanto ho notato che x gli schemi DMC è la più utilizzato nelle leggende e per lavori importanti non conviene mai terminare un filato di una marca e poi continuare con il corrispettivo di un altra almeno così potrei smaltire un po' di filato ...ma ci può essere il rischio che se nn metto bene i colori insieme venga una cosa bruttina 😔....ci penso tanto ora il mio obbiettivo è finire il calendario .
Le perline anche questa è una bella idea ...la tengo presente non le ho mai usate ci sono di varie dimensioni grazie x il consiglio 😊.
Mi spiace che il libro non abbia soddisfatto a pieno tutte le tue aspettative. In effetti la trama sembra interessante, un vero peccato.
RispondiEliminaSpero che i libri seguenti siano migliori.
L'avevo intravisto e un paio di volte avevo pensato di prenderlo ma mi sembrava troppo stile favola. Grazie per la recensione, utilissima! Buona domenica
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