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Virginia Bramati, Omicidio in cashmere: recensione

Buongiorno ragazze! Primo martedì del mese in compagnia di un libro rosa (non fatevi ingannare dal titolo un po' truce). Lo avete letto? Pensate di leggerlo? Ve lo racconto in poche parole.

Virginia Bramati, Omicidio in cashmere

Virginia Bramati, Omicidio in cashmere, Giunti, Firenze 2024

Genere: romanzo rosa con una spruzzata di giallo alla fine

Categoria: industria tessile

Trama

Adelaide è una bocconiana che lavora in una prestigiosa società di consulenza milanese. Il suo primo incarico da manager, sarà quello di stilare una due diligence, un rapporto sulla salute e vendibilità di un lanificio di Biella che produce filati in cashmere. Trasferitasi quindi dalle vecchie zie che, provvidenzialmente, abitano proprio lì, inizia a lavorare in un'azienda che da subito appare strana, a partire dalla motivazione della vendita. 

Ci si mette di mezzo l'incontro con un bellissimo commissario di polizia abitante lo stesso palazzo e... l'improvviso omicidio del proprietario del lanificio! Tutte le prove di colpevolezza portano ad Adelaide, a causa di un segreto che lega le due famiglie. Riuscirà a dimostrare la propria innocenza e a viversi l'amore con il bel poliziotto?

Commento

Se non l'avete letto vi metto in guardia: non aspettatevi un romanzo premio Nobel! Lo avete visto dalla trama che strizza l'occhio ai Cozy Mistery e anche un po' alla Signora in giallo, è un libro molto agile e breve che leggerete in un giorno! Sono un po' combattuta nello scrivervelo, perché dopo un inizio un po' noiosetto, infarcito di termini economici da donna in carriera, poi è scorso più piacevole e veloce, quindi non posso dire che non mi sia piaciuto.

Solo che l'ho trovato troppo inverosimile: ditemi pure che sono cinica, ma dove si trovano tutti questi bei commissari che non aspettano altro che il colpo di fulmine, che sono perfetti, ligi al lavoro eppure tenerissimi, innamoratissimi, tutti issimi! Non so, sarò io che nella realtà non li vedo.

Poi molto irreale ho trovato l'indagine per l'omicidio che, guarda caso, tocca proprio al commissario che non rivela il terribile conflitto d'interessi e calca pure la mano chiedendo a sua sorella di fare da avvocato ad Adelaide. Beh. E poi, in fondo, non era così bravo visto che ha fatto malissimo la perquisizione e trascurato un sacco di dettagli.

Insomma, diciamo che è un libro da prendere con leggerezza e ci si può divertire, però a me sarebbe piaciuto un po' più di movimento e meno clichés.

Mi ricorda tanto i libri di Adelaide Barigozzi, scrittrice che ha lo stesso nome della protagonista.

Needlework Fiction Books

L'avevo messo in lista perchè pensavo parlasse più di filati, invece vi si fa accenno solo all'inizio di ogni capitolo. Nonostante ci siano ziette anziane non c'è l'ombra di un lavoro a maglia o di un ricamo, solo grandi partite di pinnacola e alcol come non ci fosse un domani, peccato.

Note

Lo trovo un libro da ombrellone, se avete qualche amica che compie gli anni in estate penso sia un regalo carino. Lo potete trovare nella vostra biblioteca, su mlol, nella vostra libreria preferita o online.

Cosa leggerò per il prossimo mese?

Cristina Caboni, La stanza della tessitrice
Cambio genere, e forse molte di voi l'avranno già letto perché non è un libro recente: La stanza della tessitrice di Cristina Caboni.
 
Se lo avete a casa o c'è nella vostra biblioteca e volete leggerlo con me, ne parlerò qui il 1 aprile.
 
Vi metto la sinossi:
Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.
Vi aspetto il 1 aprile! 

Commenti

  1. concordo! lettura piacevole e molto leggera
    alla prossima lettura...

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