Buongiorno ragazze! Oggi parliamo del libro che già vi avevo preannunciato, una saga ambientata in un grande magazzino di moda a Berlino e sui sogni di tutto il personale che ci gravita attorno: L'atelier dei sogni di Marlene Averbeck.
Marlene Averbeck, L'atelier dei sogni, Sperling & Kupfer, Milano 2022 (Saga dei Lichtenstein ; 1)
Tit. orig.: Modehaus der Träume
Genere: saga famigliare con sfondo storico
Categoria: moda, sartoria
Trama
Nel primo decennio del Nocevento, Berlino è una delle più importanti capitali della moda al mondo. La famiglia Lichtenstein vi possiede un grande magazzino rinomato per il gusto e la cura con cui vengono cuciti abiti di gran pregio. Lo stanno portando avanti due fratelli che non possono essere più diversi: Jacob, il maggiore, un visionario che vorrebbe introdurre la moda parigina e portare nuove idee; Ludwig, il più piccolo ma conservatore, che vuole abiti pratici per la donna forte tedesca che non pensa alla bellezza.
Ci sono poi Hedi, una commessa che desidera emanciparsi dalla famiglia e, grazie al suo talento, riesce a fare carriera, e Thea, la sarta innamorata di Ludwig, che invece si sente sempre un passo indietro rispetto a tutte le altre.
Nel giorno più bello, però, dopo una sfilata di successo con i nuovi modelli creati da Hannes lo stilista, il magazzino va a fuoco, rischiando di far andare in fumo i sogni di tutti. E poi c'è un'imminente guerra. Ce la faranno a rialzarsi?
Commento
Vi confesso che, quando l'ho preso, io amante delle saghe, ero un po' scettica: la trama, voi lettrici appassionate, l'avete sentita già tante volte sul blog, vero? Molte scrittrici tedesche si cimentano con questo argomento. Invece devo dirvi che sì, parte come le altre, lo sfondo storico è quello, ma ho trovato questo romanzo molto intimo, con una storia descritta attraverso i punti di vista dei vari personaggi.Ognuno, a modo suo e secondo la sua esperienza, desidera qualcosa: l'amore, il lavoro, una vita migliore, il successo. Forse c'è un po' di noi in ciascuno di loro ed è questo il segreto del libro, riusciamo ad identificarci con chi ha paura di uscire dagli schemi, con chi è un passo avanti e lotta per cambiare le cose, con chi teme di perdere il lavoro e la propria autonomia, con chi non riesce dichiarare i propri sentimenti.
Non so se vi pare troppo femminile, ma forse, rispetto alle altre saghe di cui abbiamo parlato, questa racconta meno il contorno ma cattura di più.
Needlework Fiction Books
Poi c'è Hedi, assunta come semplice commessa ma che, grazie al suo gusto di creare abbinamenti perfetti e alla sua bellezza, diventa perfino indossatrice.
Ed Ella, attrice che cerca di sfondare nel mondo del teatro e che crea una collaborazione per indossare gli abiti del Lichtenstein.
Le sarte, le clienti volubili, le macchine da cucire che ronzano, l'atmosfera è bellissima e anche quando tutto crolla c'è una gran voglia di vivere e non perdersi d'animo.
Note
In conclusione, mi è piaciuto molto e mi sento di consigliarvelo anche se non è uno di quei libri impegnati e profondamente storici ma forse... più da tazza di the con zollette di zucchero, biscottini e bricco del latte.Tuttavia ho un dubbio: in lingua originale sono usciti 3 volumi, in italiano hanno tradotto solo il primo ormai due anni fa. Siccome, di solito, quando un romanzo ha successo la casa editrice fa tradurre tutto velocemente, non vorrei che magari questo rimanesse l'unico... Speriamo che continuino, non possono lasciarci in suspence così :)
Grazie Irene!! Promette bene!! Dopo che avrò letto l'ultimo della saga " la villa delle stoffe" prenderò questo, sperando che continuino a pubblicarlo in italiano. Buona giornata...oggi c'è finalmente il sole qui a Vicenza...
RispondiEliminaSperiamo!! Dopo la Pasqua con pioggia e grandine ci voleva un po' di sole, ma giusto quando andiamo a lavorare!! :)
EliminaCiao Irene grazie per questa bella recensione, non pensavo ci fossero tanti libri che parlano di stoffe,ricamo,cucito ecc. Ti saluto e buon ricamo.
RispondiEliminaInfatti, sono sorpresa anche io! Grazie Anna
EliminaDalla tua recensione sembra una storia avvincente! Forse non un capolavoro della letteratura, ma sembra uno di quei racconti in cui immergersi quando si vuole staccare la mente dalle cose quotidiane.
RispondiEliminaProprio così Rossella!
EliminaCara Irene, grazie anche di questa bella recensione. Credo che ogni tanto una lettura non eccessivamente impegnativa ma comunque gradevole, faccia proprio bene!
RispondiEliminaUn grande abbraccio Susanna
Infatti! Grazie mille Susanna
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