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Juliet Blackwell, L'atelier segreto di Parigi: recensione

Buongiorno ragazze! Primo martedì di novembre, vediamo un libro che non parla di cucito (anche se la protagonista Mathilde è costretta dalla nonna a imparare a ricamare prima di sposarsi), ma di un atelier molto particolare: in questo laboratorio parigino, si creano ventagli per l'alta moda. O almeno, si creavano prima che i tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, portassero via il padre e la figlia che lo gestivano accusati di essere comunisti.

Juliet Blackwell, L'atelier segreto di Parigi

Juliet Blackwell, L'atelier segreto di Parigi, Newton Compton, Roma 2022

Tit. orig.: The Paris Showroom

Genere: romanzo storico

Categoria: creazione artigianale di ventagli d'alta moda

Trama

Benôit è un nome famoso a Parigi, è l'atelier più rinomato di ventagli di pregio, richiesti dalle migliori case di moda. Ci lavorano Capucine e il padre Bruno, tra stoffe, piume, perle, pizzi pregiati. Ma quando i nazisti occupano Parigi, grazie ad una soffiata, l'atelier viene messo sottosopra e loro vengono arrestati per le idee politiche. Capucine viene destinata ad un campo di lavoro, il grande magazzino Lévitan, dove smistano, catalogano e puliscono i beni confiscati agli ebrei: le opere d'arte e i mobili di pregio servono ad arredare le ville dei nazisti. Di Bruno svanisce ogni traccia. La vita diventa insopportabile, ma l'unico pensiero che tiene Capucine in vita, è l'aver portato sua figlia Mathilde in salvo, tanti anni prima, affidandola ai ricchi nonni paterni, collaborazionisti dei tedeschi. Sarà proprio la sparizione della madre a portare Mathilde a cercare di capire meglio chi è, la sua storia, e a prendere in mano quel negozio abbandonato. Riusciranno a ritrovarsi e a perdonare tutti quegli anni di silenzio?

Commento

Il libro si basa su una storia vera, il Lévitan è esistito e per gran parte del romanzo l'autrice descrive i fatti esattamente come (purtroppo) si sono svolti. Mi è piaciuta molto la descrizione profonda dei personaggi, di Capucine, un'anima libera che in tempi di pace amava i locali jazz, faceva la modella per gli artisti e, diventata presto vedova, si innamorava di un musicista nero americano; della figlia Mathilde, affidata ai nonni paterni in giovane età dopo la morte del padre, ragazza forte e di sani principi che sogna l'amore vero. 
 
É profonda anche la parte storica, vista sempre attraverso gli occhi della gente, di chi entra a far parte della Resistenza per allontanare i tedeschi dalla Francia, di chi viene imprigionato ma cerca di mantenere radici, tradizioni e valori, degli stessi nazisti che sono persone con un'anima. Lo stile è scorrevole e molto piacevole.

Needlework Fiction Books

Non si parla di ricamo o di sartoria, ma della costruzione artigianale dei ventagli, di stoffe dipinte, di perle, di alta moda. É per questa dote che Capucine si salva: grazie al suo buon gusto e a conoscenze di stilisti e arredatori, riesce a diventare consulente delle mogli e delle amanti dei nazisti per arredare le loro case, pur restando prigioniera.
 
Capucine non è più la ragazza leggera che frequentava i locali notturni con il fidanzato americano, imparerà cosa significa avere fame, a mentire per sopravvivere.
 
E Mathilde, la figlia allontanata, che vive nel lusso della casa dei nonni, entrerà a far parte della Resistenza, rifiuterà un matrimonio combinato, per riavvicinarsi alla madre attraverso il negozio di ventagli, l'arte e l'amore che è la speranza di vita

Note

Lo potete trovare nella vostra biblioteca, su mlol, nella vostra libreria preferita, oppure online.

Commenti

  1. Ciao Irene proponi sempre dei bei libri da leggere , io sto leggendo l'ultimo libro di Valentina D'Urbano, scrive molto bene e mi piace molto. Ti saluto e buon ricamo 🥰

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    Risposte
    1. Grazie Anna, questo mi è piaciuto, non pensavo vista la trama, invece è basato molto sui sentimenti, proprio bello.

      Elimina

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