Passa ai contenuti principali

Gianfranco Sorge, Se avessi avuto gli occhi neri: recensione

Amiche ricamine e lettrici, oggi parliamo di libri e vi presenterò qualcosa di inusuale: un'appassionante saga familiare (e storia individuale) siciliana, che tocca temi profondamente intimi attraversando il mondo della moda. Per questo è entrata a far parte della bibliografia: seguitemi!

Gianfranco Sorge, Se avessi avuto gli occhi neri, goWare, 2020

Genere: saga familiare

Categoria: moda

Trama

Nella Sicilia più chiusa e tradizionalista, una donna anziana, attiva e lucida, tenta il suicidio. Per capire le motivazioni che l'hanno spinta al gesto estremo, lo psichiatra che l'ha in cura entrerà, attraverso i suoi racconti, nella vita di una famiglia apparentemente come tante: ripercorrendo la difficoltà di uno dei figli a trovare una collocazione nel mondo ed esprimere se stesso, riuscirà perfino a sciogliere gli irrisolti della sua esistenza.

Perchè Stella è una donna forte e sensibile, ma vittima di un marito prevaricante: avranno una figlia tanto amata, e un figlio con la condanna di essere nato con gli occhi azzurri e non essere maschio e virile come il padre avrebbe voluto. Il rifiuto paterno, nonostante il dolore, sarà la sua salvezza: in questo modo, da solo, riuscirà a capire la sua vera natura, quella di donna in un corpo maschile, e a trovare la strada nel mondo della moda, l'amore di un uomo in una vita normale e di avere una famiglia.

Sarà la nipote Aurelia, donna emancipata e moderna, a ricucire gli strappi, a mettere ordine nella storia, a scapito, imprevedibilmente, della sua.

Commento

Si tratta di un libro molto complesso, intimo e introspettivo, che di tutti i personaggi mostra il dentro più del fuori. Tanti temi: la violenza psicologica, la disforia di genere, il rifiuto e la ricerca di se stessi, l'emancipazione femminile, la malattia, la vecchiaia. Temi che in fondo, prima o poi, sfiorano tutti noi e che siamo portati a ignorare se non ci riguardano in prima persona. Invece, conoscere le difficoltà del capire se stessi, dall'accettazione di sè a quella degli altri, ci fa capire che non siamo poi così diversi: nel diventare persone, nel comprendere chi siamo e quale strada vogliamo percorrere, siamo tutti uguali. Tutti.

Bellissimo, permettetemi, sullo sfondo, l'affresco della Sicilia, regione che purtroppo conosco poco.

Needlework Fiction Books

Anche se non riguarda in modo diretto il ricamo, l'ho inserito in bibliografia perchè Carmelo, divenuto Melissa, esprime se stesso attraverso l'arte: cuce e disegna abiti, diventa stilista e trova una strada, la sua strada, attraverso la creazione di abiti con la sua impronta originale, una losanga, figura geometrica strana. Anche se l'attività è marginale, rispetto alla storia, credo offra un contributo centrale per trovare ed esprimere la propria identità in un mondo di anonimi.

Note

Il libro mi è stato suggerito dall'autore stesso, che ringrazio tanto per l'opportunità che mi ha dato di leggere qualcosa con taglio diverso e più profondo rispetto ai romanzi solitamente femminili che parlano dei temi di cui mi occupo.

Lo potete trovare su Amazon in versione cartacea qui, oppure in ebook per kindle qui.

Commenti

  1. Mi sembra molto interessante , mi piacciono i racconti di questo tipo, grazie per la recensione 😊.
    Oggi mi aspetta una giornata e stirare 🙄non si finisce mai...e poi dopo qualche crocetta il soggetto che sto ricamando è un po' difficoltoso, e tu come sei messa a xxx?

    RispondiElimina
  2. Sicuramente saranno pronti per la prossima estate!!
    Poche crocette meglio di niente, io cerco di essere costante ma in certi giorni non tocco ago e filo.

    RispondiElimina
  3. Molto interessante questa tua recensione, cara Irene. Effettivamente l'autore tratta molteplici argomenti intimi e delicati. Da leggere, insomma.
    Un abbraccio Susanna

    RispondiElimina
  4. Devo dire che mi incuriosisce molto... poi da siciliana quale sono vorrei leggere qualcosa che indirettamente mi coinvolge, grazie per la tua recensione

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Punto croce: a quanti fili si ricama?

Ciao ragazze, oggi parliamo di filati e cerchiamo di rispondere a una domanda piuttosto frequente: quanti fili dobbiamo usare per le nostre amate crocette? Parliamo ovviamente del filato più comune, ovvero delle matassine di cotone mouliné che, solitamente, sono vendute in unità di 8 metri a 6 capi. Proviamo a fare chiarezza. Molti disegnatori hanno ormai l’abitudine di aggiungere una legenda ai loro schemi con indicato le dimensioni del ricamo sui vari tipi di tela, la quantità di matassine per colore e, appunto, il numero dei capi da usare. Ma non sempre siamo così fortunate. Allora, come facciamo? Posto che dipende dal tipo di tela che usiamo e dall’ effetto di copertura che vogliamo ottenere, per il punto croce non è un aspetto secondario, la nostra scelta fa una grande differenza! Generalmente: 1 capo dona poca copertura e può essere usato per i dettagli meno pieni come il cielo sullo sfondo; 2 capi donano una migliore copertura, è la quantità usata p

Tele da ricamo: aida e count

Torniamo alla nostra rubrica sulle tele da ricamo. La volta scorsa abbiamo parlato della composizione delle varie declinazioni della tela aida . Oggi torniamo sull'aida ma cerchiamo di imparare le sue misure: cosa sono i count, come si calcolano, come si calcola la dimensione di uno schema, quanti fili dobbiamo usare. Procediamo con ordine. Le misure Quando andiamo in negozio a comprare la tela aida, ci viene chiesto a quanti count, a quanti fori o a quanti quadretti la vogliamo. Noi italiani parliamo di quadretti , nei paesi anglosassoni usano i count che non corrispondono, eh? Attenzione: una tela 20 count non significa che ha 20 quadretti in 10 cm. Vediamo di essere più chiari. Cosa sono i count I paesi anglosassoni hanno, come unità di misura, il pollice (inch) che corrisponde a 2,54 cm (arrotondiamo a 2,5). Con count , si intende il numero di quadretti di tela che ci stanno in un pollice (quindi in 2,5 cm). É un po' complicato per noi che non siamo abituati

Come rifinire il retro di un ricamo su telaio: tutorial

Ciao ragazze, eccoci a un nuovo tutorial! Oggi vi mostrerò come ho rifinito il retro del mio ricamo con la lumaca montato su telaio e vi darò qualche consiglio per cucirlo facilmente senza tanti pensieri (è a prova di imbranate, ci sono riuscita io!). Ta daaaaa, questo è il risultato che otterremo: il retro del telaio bello coperto, ben cucito e perfino firmato! Vediamo passo passo come fare. Innanzi tutto, prima di montare il nostro ricamo, prendiamo del feltro o del pannolenci (io ho usato quest'ultimo perchè più morbido e facile da cucire) e, utilizzando il cerchio interno del telaio (quello più piccolo per intenderci) tracciamo con la matita la misura. Se volete potete usare anche un compasso, l'importante è che facciate la misura perfetta. Ora, montiamo il nostro ricamino sul telaio, tenendo ben tesa la tela e centrandolo con cura. Giriamolo (non guardate il mio retro!! Lo so che è un casotto, ma quando va coperto non faccio attenzione, ricamo e b

Bee Nice

Buongiorno ragazze! Dopo ricami lunghi e impegnativi la cosa migliore da fare è scegliere di farne uno piccolino e davvero carino per accogliere la primavera e rallegrare l'ambiente (e, naturalmente, usare gli avanzi del cestino delle scorte). Ho preparato un cuscinetto ornamentale con Bee Nice di Primrose Cottage Stitches , sapete quanto ami le api!  Mi piace tantissimo questo schema, ultimamente adoro le scritte motivazionali, e questa in italiano significa, più o meno, sii gentile o ronza via ! Pensavo di metterlo in ufficio ma è venuto così bene (a parte le mie cuciture, ora vi racconto) che l'ho tenuto a casa. Volevo abbinarlo ad una stoffina avanzata che ha proprio le api, ma poi ho trovato lo scampolo Tilda di... 300 anni fa :))) con i colori perfetti, il tiffany e il senape, quindi ho deciso per questa. Le note dolenti sono che ho voluto cucirlo di fretta e quindi sono andata storta con la passamaneria, ci ho messo un fiocco davanti per ingannare. Niente, bisogna propri

Lavori in corso: pupazzi di neve

Buongiorno ragazze! Dopo aver passato le festività di Pasqua (spero bene per tutte voi nonostante la pioggia copiosa e, da me, la prima grandinata della stagione) e, nel primo post del mese, aver parlato di un bel libro , oggi ritorno ai miei ricami, uno solo in verità, ma sono molto felice di mostrarvi i progressi perchè mi pare stia venendo davvero bene. Grass does not grow Un pupazzo terminato e l'altro in lavorazione, non so a voi ma a me già piace molto! Sono una fan di Stoney Creek e devo dire che in questo schema, rispetto ad altri (ad esempio a Christmas Snowfriends Banner che avevo fato anni fa), ci sono pochi cambi di colore, nessun filato speciale e quindi si procede spediti (ci saranno solo le perline per gli occhi e del punto scritto). Adoro aver scelto questa tela, prendete in considerazione gli splash di Zweigart se dovete fare cose con la neve o comunque con uno sfondo movimentato perchè danno un effetto strepitoso al ricamo. Forse si potrebbero fare anche in cas