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WIP Teacup Pincushion

Buongiorno ragazze! Oggi vi mostro semplicemente un lavoro in corso, i puntaspilli di Susan Bates, ne ho terminato uno e quasi l'altro, ho ricamato poco perchè mi sono dedicata a riordinare il giardino, tuttavia ho qualche progetto (e qualche dubbio) in testa. Poi vi parlo di un libro.

Rose a punto croce

Teacup pincushion

Ecco qui, ho terminato di ricamare il primo e quasi il secondo, hanno gli stessi colori e sono semplici da fare, come vi avevo già indicato qui, lo schema è free e scaricabile qui. É perfetto per il primo giorno di primavera!

Pensavo di farne dei puntaspilli rotondi, il disegno richiama proprio un tondo, vediamo se trovo qualche tutorial che mi ispiri e mi dia una mano nelle cuciture. Male che vada faccio il solito cuscinetto quadrato, mi dispiace rovinare il ricamo, oppure una rifinitura a finestra, chissà.
 
Intanto ho preparato un deliziosissimo asciughino da fare (presto ve lo mostrerò), sui toni del beige e del rosa, e poi... E poi?
 
Troppe idee e confusione? Sì, proprio per tutto, leggete sotto.

Panico da progetti impegnativi

Non so se vi sia mai capitato, se vi siate trovate in questa situazione, ma vi devo confessare una cosa: ho scoperto di avere il panico da progetti impegnativi. Vi giuro che non l'ho mai avuto: ho sempre amato i lavori lunghi, li portavo avanti a tappe facendo un SAL con me stessa oppure li alternavo con piccoli lavoretti.

Ora non so cosa mi sia successo, ma se vedo qualcosa di grande che mi piace, dopo aver controllato se ho tutto l'occorrente, non riesco ad iniziare pensando che tanto, mettendo solo due crocette la sera, quando lo porterò a termine mi sarò già stancata (se lo porterò a termine).

In particolare, vorrei fare un runner pasquale, ma Pasqua è praticamente domani, nemmeno una crocetta riuscirò a mettere! Certo, potrei iniziarlo per l'anno prossimo, ma poi me lo ritroverei sempre tra le mani, anche quando vorrei fare cose per Natale, ad esempio.

Com'è che mi ha preso questa paura? Giuro che non l'ho mai avuta... Insomma, razionalmente, se intraprendo un progetto lungo dovrebbe essere autunnale o natalizio per arrivare in tempo e non perdere l'entusiasmo, ma poi ora di Pasqua 2024 prendo altri giornali e niente, questo che volevo fare niente :)))

Siete così anche voi? Forse dovrei prendermi un pomeriggio tutto per me, scegliere alcuni progetti di vario impegno, preparare l'occorrente e darmi un programma di massima. Una volta iniziati in qualche modo li finirò :)
 
Ah che problemoni :)))

Lucy Adlington, Le sarte di Auschwitz

In questi giorni ho letto un libro davvero intenso, ve ne parlo un pochino anche se non è un romanzo da mettere nella mia bibliografia, è qualcosa di vero che, purtroppo è successo: si tratta di Le sarte di Auschwitz di Lucy Adlington (titolo originale The Dressmakers of Auschwitz).

 
La Adlington è una bravissima storica della moda, ha scritto anche fiction in realtà (qualcosa leggerò prossimamente, sicuramente Il nastro rosso, ispirato proprio a questi fatti), ma quando è incappata in questa storia, di un gruppo di 25 sarte ebree o prigioniere politiche internate nel campo di concentramento di Auschwitz che, grazie al lavoro nell'atelier, sono riuscite a resistere e a sopravvivere, non ha potuto non scriverla.

Non è così noto, infatti, che ci fosse un atelier di alta moda che servisse le mogli e il personale delle SS: le sarte dovevano o riadattare abiti requisiti agli ebrei durante le retate, oppure cucirne di nuovi, sempre con tessuti confiscati. Il fatto di avere un lavoro così importante e di fino, ha permesso loro di vivere in condizioni leggermente migliori e, soprattutto, di avere uno scopo e di fare gruppo compatto con altre donne.

É un libro molto duro e doloroso, la lettura fa male, pensiamo tutti di sapere cosa è successo ma non è così vero, perciò sarebbe importante conoscere e far conoscere, ma mi rendo conto che, a volte, la realtà è perfino troppo pesante rispetto a qualunque racconto. Quindi, ve lo consiglio perchè è scritto magistralmente sulla base delle testimonianze delle sarte e dei loro parenti, però lasciate stare se siete troppo sensibili al dolore.

Commenti

  1. Ciao Irene, grazie per il suggerimento del libro, dev'essere un romanzo interessante e anche doloroso come dici, è una storia che non conoscevo. Mi piace molto il ricamino della rosa, molto brava, forse potrebbe esserci qualche difficoltà a farlo tondo, ma non credo...vale la pena tentare! Per quanto riguarda il panico da lavori lunghi, non saprei cosa risponderti, perchè in questo periodo non riesco a finire neanche i lavori mediamente impegnativi, eppure anch'io in passato mi sono dedicata perfino a pannelli da parete ricamati...

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    1. Vero? Anch'io ho fatto tovaglie, pannelli con un anno di lavoro, e adesso devoi finire tutto e subito! Non va mica bene questa cosa :)

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  2. È vero!!!!! Ti capisco Irene!!! Dopo quel lavoro lunghissimo che ho fatto un paio d'anni fa con le streghine sul paesaggio natalizio ho il panico da lavoro lungo anche io. Ci misi sei mesi!! Non ne potevo più. Ora cerco sempre cose che mi sembrano semplici e veloci, e se mi capita un lavoro che invece non si rivela tale mi arrabbio con me stessa per averlo iniziato.
    Sul libro... hai ragione, possiamo sapere tanto su quei lager terribili ma non sapremo mai tutto. Solo chi lo ha vissuto può saperlo veramente.

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    1. Vero Rossella? Eppure il ricamo dovrebbe essere un piacevole lavoro lungo e lento! Ci penserò sopra, magari un lavoro lungo lo faccio :)

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  3. Your stitching is so pretty, Irene! Love the soft spring colors. I, too, seem to be afraid of tackling a larger project. I want to, but then I seem to turn to the quick finishes like ornaments and small pillows. Maybe I will start a larger project next week--we'll see ;)

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  4. Deliziosi i tuoi due ricami! Sono certa che anche la confezione sarà splendida! Ho appena iniziato Le sarte di Auschwitz e per il momento mi piace molto lo stile di narrazione. Io in generale mischio lavori grandi e piccoli tanto anche se ci impiego anni so che li finirò. Quando possibile mi evito lo stress di una data di scadenza, a meno di qualche sal con le amiche ...ma lì lo stress non c'è mai oppure per i regali che voglio proprio fare. Il mio consiglio è di iniziare quello che ti piace e vedrai che lo finirai a tempo debito! Ad esempio a me piace molto avere molti lavori in corso, passando da uno all'altro non mi stufo e ne finisco di più che farne uno alla volta! Un abbraccio

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    1. Grazie Barbara, farò sicuramente così!

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  5. Beautiful stitching lovely design . I rotate with smalls and large stitching it takes time to finish but well worth it , I have the best of both .
    Enjoy your Weekend.

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  6. Anonimo31.3.23

    Ho letto un libro che avevi suggerito tu che collegava la sartoria col nazismo e sono rimasta amaramente colpita, però è un tema che mi piace affrontare ed è probabile che leggerò quel libro, bellino il ricamo che hai scelto
    Angela di allo scoccare della mezzanotte

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