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Ana Lena Rivera, Le ragazze della Singer: recensione

Buongiorno ragazze e bentrovate. Primo post di febbraio, come preannunciato parlerò di un libro che molte di voi, come me, avevano da tempo sulla lista di quelli da leggere e, nonostante la mole di pagine, eccoci qui! Vi confesso che ho fatto un po' fatica a finirlo, ora vi dico i motivi, raccontatemi le vostre impressioni!

Ana Lena Rivera, Le ragazze della Singer

Ana Lena Rivera, Le ragazze della Singer, Piemme, Milano 2024

Tit. orig.: Las Herederas de la Singer

Genere: romanzo storico, saga familiare

Categoria: sartoria

Trama

Una vecchia macchina da cucire attraversa la vita di quattro generazioni di donne: regalata ad Aurora per il suo matrimonio senza amore, celebrato dopo una violenza terribile, la Singer passerà alla figlia Agueda, poi alla nipote Anna e infine a sua figlia Alba, che chiuderà il cerchio di donne forti e sfortunate, unite da un terribile segreto e da un destino simile.

Commento

Incuriosita dalla trama, che mi sembra perfetta per le nostre letture, non mi sono fatta scoraggiare da recensioni non proprio entusiaste che in parte condivido: il problema di fondo, secondo me, è il continuo salto temporale tra un personaggio e l'altro, avanti e indietro nel tempo, su donne che hanno nomi simili e accadimenti simili, e bisogna perseverare per trovare il filo della trama e riuscire a non perdersi.
 
Il libro è corposo, sono più di 500 pagine di storia di una famiglia e della Spagna, dagli anni '30 fino ad ora. A me è sembrato che ci fosse tutto, e con tutto intendo troppo. Non nego che mi ha insegnato molto sulla storia contemporanea, cose che ignoravo: le donne che lavoravano clandestinamente nelle miniere, i soprusi, le torture della polizia, la dittatura. Però, verso la fine, mi è sembrato come se l'autrice volesse mettere dentro troppe cose.
 
Credo che il suo intento (riuscito) fosse quello di mostrare come la violenza sulle donne sia cambiata e, allo stesso tempo, non sia cambiata affatto: ai tempi di Aurora non esistevano denunce, si subiva e basta, e si portava avanti la gravidanza. Ai tempi di Anna le denunce si ritorcevano contro le donne stesse, accusate di essere provocatrici o di essersela voluta. Ai tempi di Alba, i nostri, ci sono le tutele, ma bisogna avere un coraggio da leonesse per metterci la faccia e per andare fino in fondo. Eppure vedete, le violenze restano tali e quali da sempre.
 
Però davvero, tutto questo sangue e dolore all'interno della stessa famiglia, mi ha fatto staccare dalla trama rendendola inverosimile.
 
Non nego che possa succedere, però le figure maschili, qui, tutte, ne escono davvero male, vengono descritte con un pessimismo totale e nessuna speranza di miglioramento. Ecco, io non sono così d'accordo.

Needlework Fiction Books

La macchina da cucire è un classico regalo dell'epoca: le donne ci cucivano abiti per tutta la famiglia e, non di rado, diventavano sartine. Aurora ci lavora giorno e notte, ci si rifugia quando non vuole vedere o sentire la realtà.
 
Ma la vera sarta sarà la figlia Agueda, che fonderà anche una scuola per ragazze che porterà avanti tutta la vita. Anna non la userà, diventerà una signora, Alba la terrà come simbolo di forza e resilienza.

Note

É un libro impegnativo, mi sento di consigliarvelo solo se siete forti lettrici o amanti delle saghe familiari e della storia della Spagna. Affronta temi forti e solo dal punto di vista femminile.

Lo potete trovare nella vostra biblioteca, su mlol, nella libreria di fiducia o online.

Cosa leggerò per il prossimo mese?

Ragazze, dopo questa pesantezza mi butto sul leggero, un libro giallo/rosa che spero mi divertirà: Omicidio in Cashmere di Virginia Bramati.

Se lo avete a casa o c'è nella vostra biblioteca e volete leggerlo con me, ne parlerò qui il 4 marzo.
 
Vi metto la sinossi:
Adelaide Breda è una ragazza determinata: ha rifiutato di diventare veterinaria come suo padre, ha studiato economia e adesso lavora a Milano in una grande società di consulenza, sta in ufficio dodici ore al giorno e se arrivasse una fatina pronta a esaudire un suo desiderio le chiederebbe probabilmente di farle fare carriera. Ma anche senza il concorso della fata madrina, ecco che un giorno Adelaide riceve il suo primo incarico da manager: dovrà occuparsi di una due diligence, ovvero della verifica dello stato di salute dei bilanci di un lanificio biellese che produce preziosi filati di cashmere. È la sua grande occasione! E non può certo perdere tempo con le due bizzarre prozie che abitano proprio nel centro di Biella, Elena e Irma Breda Marchese: se non fosse che, proprio nello stesso palazzo dove abitano le zie, Adelaide incontra Giorgio Olivero, un giovane commissario di polizia dai capelli scuri e dal fascino irresistibile. E improvvisamente la vita di provincia, con i suoi rituali fatti di biscotti al burro e liquorini, di vecchie case coperte di rampicanti fioriti e androni freschi dove fermarsi a parlare con i vicini, le appare interessante. La strada per la felicità, però, è ancora lunga e piena di sorprese, e questa volta è destinata a tingersi di giallo: perché nel passato di Adelaide è nascosto un segreto, e perché lei stessa è destinata a trovarsi coinvolta personalmente in un caso di omicidio…
Che ne dite? Lo leggiamo? Buona lettura a noi!

Commenti

  1. E' ancora nella mia wish list, ma leggo sempre più commenti che poco mi stimolano a iniziarlo...
    A me i libri con salti temporali piacciono molto, ma quelli troppo prolissi, dove non si perderebbe nulla con meno descrizioni o divagazioni no, e neanche con così tanta violenza
    Vista anche la mole, penso che attenderà ancora un po'... magari l'estate...
    Ho già un bel po' di libri in lettura ma non so resistere ai gruppi di lettura quindi mi unisco a te!

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    Risposte
    1. Ti confesso, Silvia, che non lo regalerei a un'amica, troppo pesante per il mio gusto. Grazie mille!

      Elimina

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